Panoramica sui paradigmi

I paradigmi sono metodi di programmazione, pertanto non sono correlati ai linguaggi. Essi ci dicono quali strutture di programmazione usare e quando usarle. I paradigmi più conosciuti sono tre: la programmazione strutturata, la programmazione ad oggetti e la programmazione funzionale.

La programmazione strutturata

Questo paradigma fu scoperto da Edsger Wybe Dijkstra nel 1968. Egli capì il problema costituito dall'utilizzo dei goto, i quali rendevano il codice difficile da leggere, e li sostituì con i più familiari costrutti if/else/then e do/while/until. Possiamo riassumere questo paradigma dicendo che:

La programmazione strutturata impone la disciplina sul trasferimento diretto del controllo

La programmazione ad oggetti

Questo paradigma fu scoperto due anni prima, nel 1966. La sua scoperta condusse alla nascita di concetti quali: l'incapsulazione, l'ereditarietà e il polimorfismo. Possiamo riassumere questo paradigma dicendo che:

La programmazione ad oggetti impone la disciplina sul trasferimento indiretto del controllo

La programmazione funzionale

Questo paradigma è il risultato del lavoro svolto da Alonzo Church, che nel 1936 inventò il lambda-calcolo. Da qui nacque uno dei primi linguaggi funzionali, il LISP. Uno dei concetti fondamentali dei linguaggi funzionali è l'immutabilità, dove i valori non vengono calcolati cambiando lo stato del programma attraverso le assegnazioni, ma vengono costruiti attraverso i valori iniziali. Possiamo riassumere questo paradigma dicendo che:

La programmazione funzionale impone la disciplina sull'assegnamento

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